Il party di presentazione al Biblio di Treviso
Il 19 ottobre alle 19 il Biblio di Treviso ospita il party di presentazione di “Sambeo da Rocolo”, il nuovo album degli Anatemah pubblicato da nusica.org. Si tratta di un viaggio tra jazz, elettronica e lingua veneta: 12 brani che trasformano il dialetto in suono e il suono in un richiamo per l’uomo contemporaneo. L’appuntamento celebra l’uscita della trentasettesima produzione dell’etichetta veneziana, da sempre impegnata nel promuovere e supportare artisti capaci di unire ricerca, innovazione e visione.
Le radici e il significato del titolo
Il titolo, che riecheggia l’antico veneto, è un omaggio alle radici di Alessandro Fedrigo (basso elettrico), Michele Tedesco (tromba) e Gian Ranieri Bertoncini (batteria ed elettronica) con la collaborazione di Frank Martino alla chitarra elettrica e alla produzione. Il termine sambeo rimanda alla figura di un uccello, simbolo dalla duplice anima: da un lato la creatura libera, capace di librarsi oltre le regole e le convenzioni; dall’altro, nel suo significato traslato di sciocco o zimbello, diventa metafora surrealista della follia come alternativa alle codificazioni del reale. Rocoło è invece il roccolo, l’antica struttura di reti e richiami usata per catturare gli uccelli: un’immagine che nella visione degli Anatemah si trasforma in allegoria dell’uomo contemporaneo, intrappolato nelle proprie illusioni e nella ripetizione dei gesti.
La lingua veneta come suono e poesia
I brani che compongono l’album, “Daghe!”, “Casoto”, “Tasi e tira”, evocano la genuinità dell’espressione linguistica e la sua capacità di arrivare al cuore delle cose. Le parole si trasformano in suono e questo in materia poetica: una trasfigurazione della realtà che fa della musica un linguaggio esplorativo, capace di dar vita a una certa idea di mondo.
Il laboratorio sonoro degli Anatemah
Il gruppo nato nel 2023 è un laboratorio in continua evoluzione, nato dalla volontà di sovvertire le convenzioni musicali contemporanee e restituire alla musica una dimensione profondamente umana, intrecciando.
A cura di Paolo Braghetto
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