Le truffe nel Veronese: un fenomeno in crescita preoccupante
Nei primi sei mesi del 2025, le forze dell’ordine del Veronese hanno registrato ben 359 truffe, un dato che mette in luce un preoccupante aumento di episodi criminosi di natura economica e psicologica. Le vittime più frequenti risultano essere le persone over 65, spesso prese di mira con stratagemmi ben congegnati e tecniche di persuasione che sfruttano la vulnerabilità emotiva e la scarsa dimestichezza con la tecnologia.
Le truffe non si limitano a un solo tipo di raggiro, ma comprendono una vasta gamma di modalità. Tra le più comuni troviamo il “finto carabiniere”, una tecnica che prevede telefonate o visite a domicilio di persone che si spacciano per appartenenti alle forze dell’ordine, capaci di incutere timore e autorità. Questi truffatori cercano di convincere la vittima a consegnare denaro o dati personali sotto il pretesto di un’imminente indagine o per evitare conseguenze legali.
Un altro metodo diffuso riguarda richieste urgenti di denaro per presunti familiari in difficoltà, situazioni drammatiche create ad arte per far leva sul senso di responsabilità e affetto. Questi casi si dimostrano particolarmente insidiosi perché colpiscono direttamente il cuore delle persone, che agiscono senza riflettere con la speranza di aiutare un proprio caro in pericolo.
Le strategie di contrasto e prevenzione messe in campo
Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli e le attività informative rivolte alla popolazione, con l’obiettivo di prevenire ulteriori truffe e di sensibilizzare i cittadini su come riconoscere e difendersi da questi raggiri. Attraverso campagne di comunicazione, incontri pubblici e distribuzione di materiale informativo, si mira a fornire strumenti utili per evitare di cadere nelle trappole dei malintenzionati.
Importante risulta anche la collaborazione con gli enti locali, associazioni di volontariato e istituzioni sanitarie, per raggiungere in modo capillare e mirato le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare gli anziani che vivono da soli o in contesti meno protetti.
Le autorità invitano a diffidare sempre da chi si presenta improvvisamente, soprattutto se richiede somme di denaro o dati sensibili, e a segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine qualsiasi sospetto o tentativo di truffa. Ricordano inoltre che nessun carabiniere o agente di polizia chiede soldi o informazioni personali via telefono o a domicilio.
Il ruolo della comunità e delle famiglie nella lotta alle truffe

verona truffe agli anziani PH FP
Oltre all’azione delle istituzioni, la prevenzione delle truffe passa anche attraverso la responsabilità delle famiglie e della comunità. È fondamentale instaurare un dialogo aperto con i propri parenti anziani, spiegando loro i rischi e le modalità di truffa più comuni, senza mai sottovalutare la loro capacità di apprendimento e autonomia.
Le famiglie devono monitorare con attenzione qualsiasi episodio sospetto e offrire supporto emotivo e pratico, creando una rete di sicurezza che possa ridurre il rischio di isolamento, uno dei fattori che più favorisce la vittimizzazione. Anche i vicini di casa e le associazioni locali possono giocare un ruolo chiave, prestando attenzione ai segnali di disagio e segnalando tempestivamente situazioni anomale.
Inoltre, la diffusione di tecnologie digitali e strumenti di comunicazione moderni rappresenta un’arma a doppio taglio: se da una parte facilita la vita quotidiana, dall’altra può rappresentare un veicolo per truffe online. Educare gli anziani a un uso consapevole di questi strumenti costituisce un passo essenziale per rafforzare la sicurezza personale.
Un impegno costante per tutelare i cittadini più fragili
L’aumento delle truffe nel Veronese rappresenta una sfida complessa che richiede un impegno congiunto di forze dell’ordine, istituzioni, famiglie e comunità. La salvaguardia degli anziani e delle persone più vulnerabili deve restare una priorità assoluta, attraverso politiche di prevenzione efficaci, interventi tempestivi e un costante lavoro di sensibilizzazione.
Solo attraverso una strategia integrata e partecipata si potrà contrastare efficacemente questo fenomeno, riducendo i rischi e proteggendo la dignità e la serenità di chi, spesso, si trova solo a dover affrontare queste difficoltà.
Invitiamo dunque tutti i cittadini a collaborare attivamente, diffondendo informazioni corrette, mantenendo alta l’attenzione e segnalando alle autorità ogni episodio sospetto, per costruire un territorio più sicuro e solidale.
A cura di Nora Taylor
Leggi anche: Tiramisù World Cup 2025, un’occasione golosa da non perdere




