Dal web al grande schermo: una metamorfosi sorprendente
Paco De Rosa, interprete molto amato dai fan online per il suo talento comico, debutta alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con un ruolo intenso e commovente in “L’Invisibile Filo Rosso”. Il film, firmato dal regista Alessandro Bencivenga e prodotto da SLY Production di Silvestro Marino in collaborazione con Screen Studio di Elio Voltolini, propone musiche firmate da Giovanni Block e Nello Salsa, che accompagnano con delicatezza le emozioni della narrazione.
Un racconto profondo che celebra la memoria collettiva
Ispirata a eventi realmente accaduti e dedicata al ricordo collettivo, l’opera approda fuori concorso al Venice Production Bridge 2025, nello storico Palazzo del Cinema, nella rinomata Sala Pasinetti, davanti a distributori e operatori internazionali. De Rosa interpreta Gennaro, giovane infermiere originario di Ischia e coprotagonista del racconto. Il personaggio affronta le dure condizioni dei manicomi degli anni ’50 e le ingiustizie di un sistema che annullava la dignità e la libertà dell’individuo.
La versatilità artistica di Paco De Rosa

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Con questa performance, Paco De Rosa conferma la sua capacità di spaziare tra stili differenti: conosciuto per i ruoli brillanti e ironici nelle webserie, sorprende ora con una prova attoriale intensa, capace di trasmettere dolore, empatia e speranza al pubblico internazionale.
Accanto a lui, il cast include nomi di grande prestigio come Ornella Muti, Lello Arena, Massimo Bonetti, Antonio Catania, Francesco Villa (Ale e Franz) e Gino Rivieccio. La narrazione si affida alla voce di Luca Ward, mentre la supervisione della sceneggiatura porta la firma di Giacomo Scarpelli, coautore con Furio e Massimo Troisi de Il Postino.
Le parole di Paco De Rosa sull’esperienza
«Portare sul grande schermo la vicenda di Gennaro ha rappresentato una sfida straordinaria e un momento di crescita personale. Sono cresciuto artisticamente nella comicità, ma credo che ogni interprete debba avere il coraggio di confrontarsi con la fragilità e le emozioni umane più profonde. Venezia rappresenta per me un traguardo significativo e al tempo stesso un nuovo inizio: sono felice di condividere questa esperienza con un pubblico internazionale e di dare voce a chi, un tempo, è stato silenziato».
A cura di Nora Taylor
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