sabato, 29 Novembre, 2025

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Treviso, un treno storico per attraversare l’Europa

Da Metro News Veneto
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treno storico treviso

La locomotiva parte e il confine si fa ricordo

Domenica mattina, il cuore di Treviso batte al ritmo di un fischio antico. Un treno d’epoca, fatto di ferro, legno e memoria, prende la strada dei binari verso est. A bordo, la promessa di un viaggio che non serve solo a spostarsi, ma a sentire.

Il convoglio sfiora Conegliano, Sacile, Pordenone, Udine, poi entra nel paesaggio che separa – o unisce – Gorizia e Nova Gorica. Qui, sul confine che non divide più, i vagoni si fermano e le storie cominciano.

Da una finestra, il tempo rallenta

Nelle carrozze Centoporte degli anni ’30, il mondo si muove lento. I passeggeri si affacciano e vedono i campi, i campanili, le case ferme. C’è silenzio, ma non noia. C’è il tempo per pensare. Ogni chilometro racconta qualcosa che non sta scritto sulle mappe.

interno treno storico
interno treno storico PH FP

All’arrivo, ci si lascia guidare tra piazze, mostre e percorsi culturali. La visita alla stazione di Transalpina e alla mostra “Lasciapassare/Prepustnica” diventa un passaggio tra epoche, tra voci italiane e slovene che si mescolano sotto lo stesso cielo.

Un biglietto piccolo per un viaggio enorme

Il prezzo racconta l’anima dell’evento: 10 euro per gli adulti, 5 per i ragazzi sotto i 12 anni, ingresso gratuito per i più piccoli. Anche la bici trova spazio, perché chi viaggia così, con lentezza, spesso lo fa su due ruote.

Il ritorno lascia libertà: Nova Gorica alle 17:00 oppure Gorizia alle 17:20. Non serve correre. Il bello, stavolta, è proprio fermarsi.

Ci sono viaggi che non finiscono alla stazione

Chi scende da quel treno non è lo stesso che è salito. Ha visto città e confini con occhi nuovi, ha ascoltato lingue familiari e sconosciute, ha sentito che l’Europa non vive nei trattati, ma nelle mani che si stringono su una banchina.

Questo treno non va solo da Treviso a Nova Gorica. Va dentro una possibilità: che la memoria costruisca ponti, che il passato insegni ad andare avanti, che i confini diventino orizzonti.

A cura di Jano Parrino
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